Affanno

Un po' per caso, la leggerezza.

Forse hai paura, ma ti importa?

Desideri che avevi dimenticato,

il gioco diventa pericoloso.

Non si torna indietro, non si torna indietro.

Il tempo scorre, le labbra riempiono le ore

e poi i minuti.

Non riesci a smettere di ridere

e lì, anche senza voltarti,

lo sguardo che non avresti mai

voluto vedere.

Crolli dentro e qualcosa fuori.

Combatti un pensiero 

e poi ancora, e poi...
Dove sono io in tutto ciò?

Chi sono io, perché questo?

Non a me, non a me.

Sgorga silente il dolore,

sussulta il ventre violato.

Scivoli così piano sul pavimento,

scacci braccia che non hai conosciuto.

Non puoi fare niente.

Puoi solo fuggire, puoi solo fuggire.

                     

Lo stagno

E aspettai,
come non avevo mai
aspettato nessuno.

Mentre il cielo

tra fiocchi di luce

si arroccava su di me

e un manto d'acqua

di impercettibili cerchi

impregnava ogni pensiero.

Volevo continuare a sperare...

e così sperai.

E scrissi,
fissando un'emozione
sopra cumuli di sogni

e orli di carta riciclata.

                  

La direzione

Era il caos
incontrollato
più devastante.
Finché un giorno
senza apparente ragione
tutto iniziò a prendere forma.
                                   

Pensiero fisso

Ogni domanda
porta sempre
a un'altra domanda.
- Stai soffrendo adesso?
- Sì.
             

Il punto di non ritorno

E se anche tutto questo finirà
e noi torneremo ad essere soli
- solo ciò che eravamo ieri -
le nostre anime, penitenti,
smetteranno di capire la luce.

E quando anche tutto questo finirà
vedremo il sole sorgere una volta sola
e i nostri corpi fragili, ricoperti di virtù,
celeranno ogni vivido sguardo
dietro momenti di desolazione.

E ci saranno camini spenti anche d'inverno
e se ci chiederete impunemente di pregare
noi danzeremo come ciechi sulla sabbia
e seppelliremo allora il nostro dolore
in fondo a un ricordo di libertà.
           

L'inganno

Allora è vero, pensai.
Esistono ancora
i sognatori.
E credetti.

Mi sbagliavo:
solo un'altra illusione,
nuova ferita da rimarginare.
E la colpa continuava ad essere mia.
                                 

Aspettare che i giorni passino

E ogni giorno chiedersi

cosa ci sia al di là

di questo insormontabile muro

di solitudine,

e la risposta è sempre

solo

altra solitudine.